VALERIAGRADIZZI

FREI

"Arbeit macht frei" quelle le parole che si leggono all'ingresso del Lager di Auschwitz.

Attraversando, nel silenzio surreale, il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau la forte sensazione di sentire un rumore metallico, un cancello che si spalanca. Davanti un enorme spazio circondato da filo spinato, un binario, all'interno del museo immagini scolorite di uomini, donne e bambini. Fuori fa freddo c'è la neve tutto qui sembra essere stato costruito appositamente per sopprimere quell'innato desiderio di libertà che l'essere umano possiede.

...Meditate che questo è stato...

"A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno inconsapevolmente, che "ogni straniero è nemico". Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora al temine della catena, sta il LAGER."

Primo Levi, Se questo è un uomo
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